INFN: formazione al personale ucraino per salvare i beni culturali

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Creare un percorso di formazione per il personale ucraino nell’ambito del restauro e della salvaguardia dei beni culturali: è stato questo l’obiettivo della visita di una delegazione del ministero della cultura ucraino presso numerosi laboratori INFN e altri centri di ricerca privati e pubblici in tutta Italia, dal Gran Sasso fino a Torino. La visita, della durata di 10 giorni, si inserisce all’interno del progetto 4CH (Competence Centre for the Conservation of Cultural Heritage), e origina dall’iniziativa SUM (Save the Ukraine Monuments), che ha visto i ricercatori e le ricercatrici di 4CH impegnati per salvare il patrimonio digitale ucraino archiviando sui propri server immagini, video e altri file multimediali provenienti da istituzioni e imprese ucraine operanti in ambito culturale.

Lo scopo di questa visita era creare un primo contatto che possa portare a un percorso di formazione presso le sedi dei centri di restauro, enti di ricerca e piccole e medie imprese coinvolte nella rete INFN per i beni culturali, CHNet, e nel Centro di Competenza che nascerà da 4CH. Le tematiche affrontate sono state numerose: dalla diagnostica sui beni culturali alla gestione dei dati, dai protocolli di conservazione fino alla ricostruzione dopo eventi catastrofici.

La visita della delegazione è partita da Firenze, con la sezione INFN e i laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure, ed è proseguita a Torino con la visita della sezione INFN e del Centro di Conservazione e Restauro la Venaria Reale per una panoramica sulle attività di diagnostica e restauro dei beni culturali. La delegazione ha poi visitato il CNAF, il centro nazionale delle tecnologie informatiche e telematiche dell’INFN a Bologna, e ha incontrato i ricercatori del Polo Universitario di Prato “PIN”, per un’introduzione sulla gestione di dati e metadati nell’ambito del patrimonio culturale. In seguito, i funzionari e restauratori ucraini hanno seguito una presentazione sulla modellazione 3D (HBIM) di siti e monumenti, a cura della start-up “Inception s.r.l.” e hanno vistato il Laboratorio di Energia Nucleare Applicata (LENA) di Pavia, in cui è operativa l’unica linea italiana per indagini con fasci di neutroni interamente dedicata ai beni culturali. Il viaggio si è concluso a L’Aquila, città esempio di ricostruzione dopo un evento catastrofico, con la guida dei ricercatori del Gran Sasso Science Institute e dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.

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